Sono molte le regioni a basse quote dove agglomerati, vie di comunicazione e zone industriali si trovano al riparo da pericoli naturali come valanghe, frane, colate di fango, grazie ai boschi di protezione. L'efficacia di questi boschi nasce da un processo lento, che può essere costruito solo a medio-lungo termine. Per questo motivo, la conservazione e cura dei boschi protettivi vanno garantite in modo continuo. Vista l'azione ad ampio raggio esercitata del bosco, oltre alle misure puntuali d'intervento, sono determinanti interventi estensivi continui su tutta la sua superficie protettiva.
Andreas Götz, Vice-Direttore, UFAM
Nel 1995, per rendere attenti politici e società sulla necessità di mantenere intatto e debitamente curato il bosco protettivo, i responsabili del settore forestale hanno creato il gruppo di lavoro "Relazioni pubbliche per il bosco ed i pericoli naturali" (GOWN). Da questa iniziativa è nato il gruppo svizzero di lavoro per il bosco di protezione. Con collaborazione dell'istituto di Marketing e Commercio dell'Università di San Gallo (HSG) è stato elaborato un concetto per il lavoro di relazioni pubbliche sul tema bosco di protezione. La traduzione pratica di questo concetto è stata affidata al Centro per la Selvicoltura di Montagna. L'UFAM e la Conferenza Svizzera dei direttori Cantonali delle Foreste sostengono queste iniziative.
Jürg Trümpler, Ing. forestale capo SG